Pellegrinaggio sulla Via Sacra Langobardorum: il Gargano terra di fede e di pellegrinaggio tra luoghi di culto, cattedrali, basiliche e santuari. La Puglia e il Gargano in particolare è una terra sacra per vocazione ed eccellenza, fin dai tempi più remoti.
Basti pensare, infatti, che su 29 santuari "ufficiali" quelli dedicati alla Madonna sono ben 23. È pur vero che il più importante santuario di questa terra è intitolato a San Michele e che a San Giovanni Rotondo l'interesse dei pellegrini si è indirizzato da tempo verso la tomba di un umile frate cappuccino, Padre Pio, ma è anche vero che i santuari mariani sono capillarmente e uniformemente i più diffusi.
La devozione alla Madonna è l'elemento base della spritualità delle popolazioni daune, giacché la storia di alcuni santuari mariani (si pensi all'Incoronata di Foggia, al santuario della Madonna di Pulsano, a quello di Stignano..) si identifica con la storia della città stessa e la vita delle popolazioni viene scandita dalla sequenza delle feste mariane.
Il santuario di Valleverde sorse nel 1265 a poco più di tre chilometri dall'abitato, immerso tra le querce ed i lecci del bosco di Mengaga, grazie all'iniziativa del vescovo Giovanni Battista sollecitato dalle ripetute apparizioni della Vergine al taglialegna bovinese Nicolò.La documentazione attesta la presenza di ben dodici vescovi - compreso quello di Bovino - convenuti da Ascoli Satriano, Lucera, Melfi, Bisaccia, Rapolla, Volturara, Monte Verde, Troia, Lacedonia, Termoli e Lesina per la benedizione della prima pietra. Affidata nel 1287 dal vescovo Mainerio II ai Cistercensi di S. Maria di Ripalta sul Fortore, la chiesa di S. Maria di Valleverde - ormai dotata di strutture conventuali - venne da essi retta ed amministrata fino al 1608 in qualità di grangia della casa madre. Dal 1745 venne direttamente affidata alle cure dei Mansionari del duomo ed in seguito a quelle dei Minori Osservanti, ed oggi appare completamente ricostruita dopo il terremoto del 1930. Vi si venera una scultura lignea raffigurante la Madonna.
Sorge a circa un chilometro e mezzo verso nord. Si tratta di un santuario relativamente recente, nato dalla devozione della gente del posto che lo volle erigere sul luogo dove esisteva un'antichissima cappella dedicata alla Madonna di Loreto. La festa dell'Incoronata si celebra l'ultimo sabato di aprile, con strascichi di processioni e luminarie anche la domenica successiva.
Ad un paio di chilometri dall'abitato, viene indicata dalla tradizione come contemporaneo al santuario di Monte Sant'Angelo, cui si richiama anche nell'aspetto. Accanto all'altare di fondo si trova un "pozzillo" alimentato da un'acqua ritenuta miracolosa che stilla goccia a goccia dalle rocce, mentre sulla parete al disopra di esso la devozione popolare ha identificato l'impronta dell'ala dell'Arcangelo e, accanto alla fonte, quella dello zoccolo del suo cavallo che qui secondo la sarebbe abbeverato durante una sosta sulla via per Monte Sant'Angelo graffiti nella grotta segnalano anche il passaggio dei pellegrini, le cui tracce si celano dietro il complesso simbolismo delle impronte di piedi e mani, della raffigurazione emblematica del viaggio penitenziale, con la quale si prendeva il mare "in nome di Dio". Il rituale pellegrinaggio si compie ancor oggi 1'8 maggio.
Gli ultimi cinquant'anni hanno notevolmente modificato le modalità, i tempi e le motivazioni del pellegrinaggio. Il santuario principale, pur rimanendo intatta la centralità del Gargano nel ruolo di "montagna sacra", non è più la grotta di S. Michele, bensì la tomba di padre Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, con un numero di devoti che si aggira attualmente intorno ai 6.000.000 ogni anno.