Vacanza a Lecce

Lecce - Capoluogo economico e storico del Salento, centro di attività agricole, commerciali e industriali. Antica città messapica, fu municipio romano, quindi passò sotto il dominio dell'Impero Romano d'Oriente. Con i Normanni, fu capoluogo di contea, e con Federico II entrò nel demanio regio. Nel 1400 divenne centro della fioritura culturale che coinvolse tutto il Salento; nell'epoca spagnola  si arricchì di edifici civili e religiosi del cosiddetto «barocco leccese», caratterizzato da una ricca e fantasiosa decorazione scultorea (talvolta esuberante ma comunque originale) nella tenera pietra locale, che costituisce l'aspetto peculiare dell'ambiente urbano. Nella città vecchia, dalle vie strette e tortuose che si aprono qua e là in piazzette, sono i resti romani e quasi tutti i più importanti monumenti. Sulla centrale piazza S. Oronzo sorge l'omonima colonna, ritenuta una delle due poste al termine della via Appia a Brindisi, innalzata nel 1666 (statua di S. Oronzo del 1739) accanto all'anfiteatro Romano del complesso, che misurava m 102x83.40, resta una parte dell'arena e della cavea. Sulla stessa troviamo il cinquecentesco palazzo del Seggio o Sedile, antica sede del Comune, con loggia in alto, e il settecentesco palazzo del Municipio, dietro al quale, oltre la piazza Castromediano, (dove è la chesa del Gesù,  con ricchi altari e tele barocche), sorge la basilica di *S. Croce,      massimo esempio del barocco leccese (1548-1646), dalla fastosa facciata con balcone su cariatidi e grande rosone, e interno di linearità ancora rinascimentale. Vicino è il palazzo del Governo, seicentesco, con grande cortile. Per il viale XXV Luglio si giunge al castello , del 1539-48, assai manomesso, con baluardi a lancia. Tornati in piazza S. Oronzo, per la via Vittorio Emanuele (grande chiesa di S. Irene, 1591-1639) si giunge alla piazza del Duomo. scenograficamente racchiusa da begli edifici barocchi.

 

 

Facciata di Santa Croce   

Il Duomo, ristrutturato nel '600 da G. Zimbalo, con slanciato campanile del 1682, armonioso interno con soffitto a lacunari, fastosi altari e tele dei pittori pugliesi G.A. Coppola, O. Tiso e A. Verrio.

 

Interno di Santa Croce

La mappa di Lecce.  L'adiacente Palazzo Vescovile, del 1632, ha una facciata ad angolo, percorsa da un loggiato, che si congiunge al *palazzo del Seminario, splendida costruzione di G. Cino (1709) con loggetta sopra il portale e cortile ornato da un pozzale.

Dalla piazza del Duomo, la via Libertini conduce alla chiesa del Rosario , ultima opera di G. Zimbalo (1691), con ornatissima facciata e altari dalle profuse

Pozzo del Seminario

 decorazioni scultoree; la via Palmieri raggiunge l'Arco di Trionfo o porta Napoli , che reca lo stemma di Carlo V

 

Il Duomo

in onore del quale fu eretto nel 1548. Nei pressi, nel palazzo Palmieri è un ipogeo del IV sec. a.C.  con pareti istoriate, i cui calchi sono al museo Provinciale. Tornati ancora in piazza S. Oronzo, si prende  la via Augusto Imperatore, rasentando la barocca chiesa di S. Chiara (1694), presso la quale sono i resti del teatro romano , (parte della cavea, orchestra e fondazioni della scena), del II sec., per circa 5000 spettatori. Lungo la via d'Aragona si trova la chiesa di S. Matteo, altro bell'esempio di barocco leccese, ricostruita da A. Carducci (1667-1700) su schemi borrominiani, con interno ellittico. Proseguendo, per il viale Lo Re si giunge al Museo Provinciale, ordinato nel palazzo Argento con moderni criteri espositivi: la sezione topografica documenta i centri antichi del Salento ed espone sculture (dal teatro romano) e resti architettonici provenienti da Cavallino; Vantiquarium raduna il vecchio materiale del museo, ordinato per tipi o cronologicamente: notevole la raccolta di «trozzelle» (vasi messapici), dei vasi dello stile di Gnathia e apuli, di terrecotte e bronzi. La pinacoteca raccoglie in particolare dipinti di scuola veneziana, romana, napoletana e locale (O. Tiso, A. Verrio), sculture di artisti salentini, ceramiche dei sec. XVII  XVIII di botteghe abruzzesi e locali. Nel recinto del cimitero è la chiesa dei Ss. Nicolo e Cataldo, fra i più notevoli monumenti lasciati dai Normanni: fondata da Tancredi nel 1180 in forme romanico-borgognone, con singolare cupola di derivazione orientale, ebbe facciata barocca dal Cino (1716), che lasciò inalterato il portale del sec. XII, con decorazione scultorea di ispirazione araba; nell'interno, con archi a sesto acuto su pilastri polistili, affreschi dal XV al XVII sec.; il chiostro cinquecentesco ha una bella edicola su colonne tortili.

• Km 3 a SO Rudiae, città messapica, quindi municipio romano, distrutta nel sec. XII  gli scavi mettono in luce tombe messapiche, tratti di strada lastricata, edifici romani, resti di un piccolo anfiteatro e di mura.

• Km 15 a NO S. Maria di Cerrate, complesso abbaziaìe normanno con la chiesa del sec. XII, dal bel portale e, all'interno, affreschi del 1200 e 1300. Negli edifici circostanti è ordinato un Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari del Balenio, che oltre alla ricostruzione di ambienti rurali tipici espone oggetti e affreschi medioevali, dalla chiesa.

• Km 12 a NE San Cataldo, località balneare nella cui rada sono resti del porto fondato da Adriano nel il sec.; lungo la costa segnata da torri di guardia, a km 16 a SE, Roca Vecchia,

Abbazia Santa Maria di Cerrate

 in zona balneare, con i ruderi di un castello e di fortificazioni del XIV sec.

• Km 6 a S San Cesano di Lecce, con un Palazzo Ducale seicentesco dove è presente una raccolta d'arte contemporanea.

     
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