da Leuca a Lecce per Gallipoli
Da Santa Maria di Leuca, voltate le spalle al mare, si prende, per Gallìpoli, la strada che s'inoltra nell'interno e che svela un Salento impensabile dalla costa: quello dei vigneti a perdita d'occhio e delle grandi piantagioni verdi e brune di tabacco.
La strada, in lieve salita, tocca, dopo pochi chilometri Castrignano del Capo, chiamato, fino al secolo XV, Castrum Leocadense, e rasenta Salignano, che conserva un maestoso torrione cilindrico del 1550, antica torre di vedetta verso il Capo.
Quindi arriva a Patù, paese agricolo, situato al piede della Serra di Vereto, ove sorgono le rovine dell'antica città messàpica di Veretum, distrutta dai Saraceni.
Patù conserva del cinquecentesco castello quattro torrioni angolari uniti da mura, e il singolare monumento megalitico detto la Centopietre a forma di tempietto.
Poco dopo Mordano di Leuca, con un castello munito di un torrione cilindrico.
Nella vicina frazione di Barbarano del Capo, si trovano le voragini carsiche che sprofondano con pareti a picco ricoperte di vegetazione.
Si attraversa, poi, Salve, dove si trova un castello risalente al XIV secolo, famoso per gli assedi sostenuti contro i corsari nel 1480, nel 1537 e nel 1547; e Presicce, con la grandiosa Parrocchiale di Sant'Andrea e con notevoli palazzi del Cinquecento.
Presso l'abitato si trova la Cripta di Santa Maria della Grotta, in grotta naturale, con due gallerie lunghe circa 80 metri e con le pareti graffite da disegni greco-bizantini.
Ed ecco, più avanti, Taurisano, in mezzo a ricche colture di vigneti e d'oliveti, che ci mostra la bella Chiesa di Santa Maria della Strada (sec. XIV). il castello (sec. XVII) e la Parrocchiale dall'alta cupola a mattonelle policrome; Casarano grosso centro agricolo, con l'interessantissima Chiesa di Casaranello (o Santa Maria della Croce), unico avanzo dell'antico paese scomparso nel Quattrocento, che fu patria di papa Bonifacio IX (1389-1404). La chiesa è particolarmente interessante poiché conserva mosaici paleocristiani-bizantini, gli unici del genere in Puglia.
La strada raggiunge, quindi, Parabita, ove sorge il moderno Santuario della Madonna della Coltura, che conserva nel!'Altare Maggiore il monolito della « Pa-nagia » (Madonna col Bambino) ed infine Alezio, grazioso paese, ai piedi di un colle. Tombe con vasi e monete testimoniano che il paese sorge sul luogo dell'antica Aletìum, centro messàpico e poi municipio romano. Nella parte più elevata il Santuario di Santa Maria della Lizza (sec. XIII) invece sulla costa bassa si intravedono le case di Gallipoli, l'antica città che se ne sta sulla sua isola fin dai tempi della Magna Grecia. Da Leuca a Gallìpoli, dopo Presicce, si può anche seguire la strada che attraversa:
Ugento, notevole centro agricolo (lavorazione del tabacco, olio e vino) tra estesi oliveti e vigneti, anch'esso antico centro messàpico, con un notevole castello ed una interessante Cattedrale; Racale, altro popoloso paese, che conserva dell'antica Parrocchiale il cinquecentesco campanile, ed il vasto Palazzo Ducale dei Basurto, con due torrioni del XVI secolo e Taviano, grosso centro agricolo dalle bianche casette, con le notevoli costruzioni della Chiesa di San Martino (1635) e della Chiesa del Crocifisso. Da Leuca, si può direttamente raggiungere Gallìpoli con la strada litoranea, a volte alta sulla costa rocciosa, che tocca ridenti e moderne località balneari (come Marina San Giovanni, nei cui pressi sono i rari avanzi del porto romano di Uzentum ); Posto Racale, Marina di Mancaversa e la luminosa Baia Verde (che precede Gallìpoli) dove sì estende il ridente Lido San Giovanni, dotato di un ampio arenile con scogli.
Lasciata Gallipolì seguiamo la litoranea verso Porto Cesareo, che corre affiancata ad una riviera di spiagge deliziose, vi è l'incantevole Riviera Neretina: con l'esteso arenile del Lido delle Conchiglie; e con allegre località balneari quali Santa Maria al Bagno, Santa Caterina; e con la lussureggiante pineta marina di Torre dell'Alto. Da Santa Caterina, salendo verso l'interno per sei chilometri, si giunge a NARDO, caratteristica e graziosa cittadina d'origine messapica poi municipio romano col nome di Nereium (che diede il nome alla « Riviera Neretina » Fu, per secoli, un importante centro bizantino; e sotto i Duchi di Acquaviva, il principale centro culturale del Salento, sede di Università, di Accademie e di studi letterari e filosofici. Nardo è la seconda città del leccese. Vivace è la bellissima e centrale Piazza Salandra, in mezzo ad essa sorge la guglia dell'Immacolata, con le sue decorazioni.
A Nardo sono notevoli: la Cattedrale, romanico-gotica, fondata nel 1090, ma rifatta nel secolo XIII, il cui interno è a tre navate divise da archi gotici a sinistra e romanici a destra. Custodisce notevoli affreschi e un antico crocifisso nero di legno di cedro; la Chiesa di San Domenico, che ha una sontuosa facciata barocca, bionda come il miele; la Chiesa del Carmine, con un bel portale del Rinascimento e, infine, il caratteristico tempietto ottagonale poggiante su otto agili colonnine che è detto l' Osanna, del 1603.
L'impressione che se ne ricava di Nardò è quella di una cittadina straordinaria, attiva dal punto di vista economico e culturale. Una strada di pochi chilometri verso nord, porta alla graziosa cittadina Copertino, nota, soprattutto per il maestoso castello cinquecentesco con un portale a forma di arco di trionfo. Notevole è pure la Collegiata (Madonna delle Nevi) con un bel portale del Rinascimento e con un campanile barocco. A poco più dì 5 chilometri da Nardò, verso sud-est, si trova Calatone, popoloso centro agricolo con alcuni edifici barocchi. Assai interessante è il Santuario del Crocifisso della Pietà (1696-1710) con una ricchissima e grandiosa facciata. A nove chilometri circa da Calatone, una strada che si fa largo tra i vigneti, porta a GALATINA, uno dei maggiori centri del Salento, II voltò di questa città non è quello solito del vecchio mondo meridionale,ma di una cittadina attiva e progredita,
Qui si trova, poi, la più bella chiesa trecentesca del Salento: la francescana Chiesa di Santa Caterina che possiede uno splendido portale. L'interno è ricco di affreschi che costituiscono una specie di museo della pittura del Quattrocento, nel quale è conservata la gotica tomba di Raimondello Orsini, fondatore della chiesa stessa.
Pochi chilometri ad est di Galatina c'è il borgo di Solete, con l'interessante Chiesa di Santo Stefano, rivestita all'interno di pregevoli affreschi tra cui spicca quello del Giudizio Universale. L'orgoglio di Solete è, principalmente, il gotico campanile (opera dì Francesco Colaci di Surbo) della sua Parrocchiale.
Da Galatina a Lecce si attraversa un Salento giallo come il sole: un paesaggio piatto e appena ondulante, formato da campagne pietrose quadrettate di muretti di sasso, con olivi, fichi, masserie, dai muri tinti da un intonaco bianchissimo. Poco prima di Lecce, si attraversa San Cesario di Lecce, grosso centro dedito ad attività artigianali e commerciali vi è il Palazzo Ducale (Municipio).
A nord-ovest di Lecce, ricordiamo ancora: Surbo, con la notevole Parrocchiale di Santa Maria del Popolo che conserva resti della primitiva costruzione quattrocentesca; Nóvoli, con un castello del XVI secolo; Monteroni di Lecce, con un notevole Palazzo Ducale, del Cinquecento; Sàlice Salentino, con un'interessante Parrocchiale dal bel campanile; Campi Salentìna, ove sono notevoli il Palazzo Marchesale (1627) e la Parrocchiale; Trepuzzi, la cui Parrocchiale conserva la facciata del 1603 e Squinzano, importante centro vinicolo, nelle cui vicinanze verso il mare, vi è la Chiesa di Santa Maria delle Cenate, notevolissima costruzione romanica del secolo XII fondata da Tancredi, conte di Lecce.