Rignano Garganico (Foggia). Ha preso il via a Rignano Garganico, il più piccolo comune della Montagna del Sole, l'organizzazione dell'edizione 2006-2007 del PRESEPE VIVENTE, che anche quest'anno avrà luogo nel centro storico di origine medievale. Le date previste sono il 26 e il 30 dicembre 2006, il 6 gennaio 2007, dalle ore 17.00 alle ore 21.30. Il 21 dicembre, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, giornata dedicata alle scuole della Capitanata, della Puglia e del resto dello stivale italico. L'iniziativa è stata messa in piedi grazie ad un "patto di collaborazione" tra la Regione Puglia, l'Amministrazione Provinciale di Foggia, la Comunità Montana del Gargano, il Parco Nazionale del Gargano, il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, l'Amministrazione Comunale di Rignano Garganico, l'Istituto Comprensivo Scolastico "San Giovanni Bosco", la Parrocchia "Maria Santissima Assunta", il Comitato Presepe Vivente, il Coordinamento Amici di Paglicci, l'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, il Circolo Culturale "Giulio Ricci", l'Avis - Donatori di sangue, le associazioni e le aziende di Rignano Garganico. Oltre 300 le comparse impegnate nella rappresentazione natalizia più importante della Puglia. Anche in questa occasione saranno riproposti gli antichi mestieri di un tempo e ricostruite le tappe fondamentali della Natività Cristiana, con particolare attenzione alle manifestazioni di carattere religioso o comunque legate alla fede cattolica. Tra le novità dell'edizione 2006-2007 la possibilità di restare in paese anche oltre la chiusura del percorso del Presepe Vivente, grazie a manifestazioni di carattere culturale e a spettacoli musico-teatrali messi in piedi dalle associazioni e dai gruppi locali. Alla presidenza del Comitato è stato riconfermato l'uscente Gabriele Russo, rappresentante dei genitori, mentre saranno due i responsabili economici, Gabriele Nido e Michele Palumbo. Nei prossimi giorni il programma dettagliato dell'evento. Possibilità di pranzare, cenare e pernottare a prezzi modici. Info-line: 0884/326155 – 0882/820020 – 0882/820001 – Cell. 349/4009003.

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San Marco in Lamis, 06/12/2006

RIAPRE I BATTENTI IL CINE-TEATRO COMUNALE A SAN MARCO IN LAMIS
La sala è dedicata al regista sammarchese F. De Robertis, antesignano del neorealismo

San Marco in Lamis. Presto il Cine-Teatro comunale “Francesco De Robertis” riaprirà i battenti, a San Marco in Lamis. Lo fa dopo una forzata chiusura, durata oltre quattro anni, per via delle gravi lesioni riportate dalla struttura durante il terremoto. A renderlo noto è stato il sindaco Michelangelo Lombardi in un recente incontro svoltosi a Palazzo Badiale, sede storica del Municipio. L’inaugurazione ufficiale avrà luogo in occasione delle festività natalizie con un nutrito ed ambizioso cartellone filmico. Tra l’altro, sarà ricordata la figura e l’opera del regista De Robertis, ritenuto assieme ai noti letterati Pasquale Soccio, Joseph Tusiani, F.Paolo Borazio e allo storico Tommaso Nardella, tra i personaggi di levatura nazionale tra i più illustri della cittadina. Del regista si sa ormai tutto. Egli nasce a San Marco nel 1902. Militare di carriera, si trasferisce giovanissimo a Roma. Appassionato di fotografia e di cinema, diventa direttore del Centro Cinematografico della Marina Militare. Proprio con questo Centro realizza i primi due cortometraggi e, nel 1941, il primo film “Uomini sul fondo”. Considerato come l’ispiratore del neorealismo italiano, De Robertis si occupa della supervisione del primo film di un regista, allora giovane e promettente, Roberto Rossellini. La pellicola “La nave bianca” esce nel 1943. De Robertis aderisce alla Repubblica di Salò. Scelta, quest’ultima, che gli costerà molto, alla fine della guerra. Concluso il conflitto mondiale, infatti, il regista sammarchese va incontro a diverse difficoltà nel mercato cinematografico. Muore nel 1959. Tra le sue opere più significative, a cui dà soggetto e sceneggiatura, oltre a quelle già citate, troviamo: “Alfa Tau (1942)”, scelta e premiata alla X mostra cinematografica di Venezia; “Marinai senza stelle” e “Uomini e cieli”(1943); “I figli della laguna “ (1944); “La vita semplice” (1945); “ “Fantasmi del mare” e “Il mulatto” (1948); “Gli amanti di Ravello” (1950); “Carica eroica” (1952); “La vergine di Roncador” (1953); “Mizar (1953), “Uomini ombra (1954); “La donna che venne dal mare” e “Ragazzi della Marina.- Fiamma al vento” (1957). Da evidenziare che la dedica della sala al nome di De Robertis è “inventata” e data dall’allora sindaco Michele Galante nel lontano luglio 1995. La struttura fino allora era conosciuta col nome di “ Cinema Pompeo” dal nome dell’antico gestore. E’ quanto accade in occasione del I Festival “Garganocinema”, che vede San Marco in Lamis, come culla e capitale della manifestazione, dapprima condivisa a pari merito con Vieste, per poi sparire del tutto negli anni avvenire. La riapertura della struttura vuole e potrebbe essere, secondo il primo cittadino, anche un momento propizio per un’analisi approfondita della situazione e un ritorno sui passi perduti (Fonte SammarcoComunica).

Rignano Garganico 05/12/2006

TERAMO: TESI DI MASTER SU GROTTA PAGLICCI
È stata discussa a Teramo, presso la Sala Consiliare della Provincia, la tesi in Creazione d’impresa nei parchi e nelle riserve naturali dal titolo“Parco Nazionale del Gargano: realizzazione di un’area archeologica nel sito paleolitico di Grotta Paglicci presso Rignano Garganico”

TERAMO. L’evento si pone a conclusione del Master di I° livello in Gestione delle aree protette e naturali, organizzato dall’Università degli Studi di Teramo, e vede come protagonista il dott. Giorgio Ventricelli già noto per aver discusso un’altra tesi, presso l’Università La Sapienza di Roma, su Rignano Garganico e Grotta Paglicci.
Testimone di una storia senza tempo, il Gargano vanta tra le sue ricchezze una in particolare, tanto importante quanto ignorata e poco conosciuta, il giacimento paleolitico di Grotta Paglicci presso Rignano Garganico, il più piccolo paese del Comprensorio.
Dopo anni di abbandono, disinteresse e degrado l’esigenza di una maggiore tutela del sito preistorico e delle zone limitrofe, che ospitano altre numerose testimonianze del passaggio evolutivo dell’uomo, inizia a far sentire il suo peso.
Da un’idea di Vincenzo Pazienza, responsabile del Centro Studi Paglicci, prende forma la proposta di creare all’interno del Parco Nazionale del Gargano un’area protetta che potrebbero assumere il nome di: Parco Archeologico del Paleolitico Garganico “Paglicci”.
La strategia impiegata prevede l’individuazione di obiettivi di breve termine all’interno di una fase di studio e analisi del territorio, volta a conoscere la situazione politica, economica, sociale e culturale del territorio garganico.
Si studieranno i target di riferimento a cui rivolgere l’offerta, gli stakeholders, le potenzialità dell’area, le tendenze del mercato turistico nazionale e internazionale, con l’individuazione dei potenziali flussi turistici, il censimento delle risorse turistiche disponibili.
La campagna di comunicazione e promozione necessaria al lancio del progetto riguarderà l’applicazione di un piano media nazionale e internazionale.
L’impiego di Internet assume un ruolo centrale nella fase di ricerca, visto che permetterà di realizzare: un censimento dei mass media operanti sul territorio, di individuare le realtà accademiche operanti nel settore dell’archeologia, di venire a conoscenza di giacimenti simili in altre parti del mondo, di venire a contatto con associazioni di diversa natura (culturali, ambientaliste, volontariato).
Creare strategie di comune accordo o in partnership tra produttori, consumatori, distributori, che agiscono di comune accordo per realizzare politiche di marketing comune che determinino vantaggi per tutti, significa mettere in pratica un sistema di co-marketing.
Questo, sarà possibile grazie, innanzitutto, alla creazione ed uso di apposite banche dati, necessarie per raccogliere preziose informazioni sul territorio e sugli utenti, ed alla realizzazione di una collaborazione tra le diverse realtà operanti sul Gargano, tra cui l’Ente Parco, Rignano Garganico e gli altri paesi del Comprensorio.
L’obiettivo finale, definibile di lungo termine, consiste nella istituzione dell’Area Archeologica, riconosciuta come tale dagli Enti preposti, dalla Comunità garganica, dai canali turistici nazionali e internazionali ma, soprattutto, dalla popolazione rignanese, che dovrà avere il coraggio e la forza di investire le proprie risorse in un serio progetto di sviluppo e crescita, non solo economica ma soprattutto culturale.

Centro Studi Paglicci
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