CONVENTO DI S. MATTEO
Domina una zona letteralmente costellata di grotte e santuari, a testimonianza della radicata vocazione della montagna sacra e sarebbe sorto intorno al VI secolo con l'intitolazione a S. Giovanni Battista divenendo presto un importante centro benedettino. Furono probabilmente i Francescani, subentrati nel convento nella seconda metà del Cinquecento, a mutame la dedicazione perché in possesso di una miracolosa reliquia - un dente - attribuito a san Matteo. In questi ultimi decenni accanto all'accoglienza dei pellegrini si è sviluppata anche un'intensa attività culturale con l'apertura di una grande biblioteca e di un museo accompagnata da iniziative di ricerca e di divulgazione, pubblicazioni, concerti. Non mancano i risvolti naturalistici, che vedono il santuario inserito nel Parco Nazionale del Gargano non solo per la sua ubicazione ma anche per le ricche e numerose specie botaniche del circondario, per l'ampiezza degli orizzonti e per la varietà del suo paesaggio mantenutosi sostanzialmente intatto.
MONASTERO DI S. MARIA DI STIGNANO
Sul segmento della via sacra dei Longobardi che da San Marco in Lamis discende verso San Severo per concludere il suo percorso, sorge questo santuario del XVI secolo ubicato in un vallone sul percorso collegava il Tavoliere a Monte Sant'Angelo, lì dove - secondo la leggenda - intorno al 1350 un povero mendicante cieco ebbe in sogno la visione della Madonna che gli annunciava la guarigione. La leggen- LJ da racconta anche che nello stesso luogo venne ritrovata una statua della Vergine e costruita una piccola chiesa con il denaro raccolto dai pellegrini accorsi subito dopo il miracolo. Accanto al santuario sorge l'ex convento, risalente al XVI secolo, costruito intorno ai due chiostri e concepito ad boe per i francescani con ampie sale per i laboratori, i magazzini, la biblioteca, i luoghi di riunione.
SANTUARIO DI S. MARIA DELLE GRAZIE
Il convento di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo fu fondato nel 1540 dai Cappuccini, e completato nel 1581. Nell'Ottocento i frati furono più volte allontanati, ma riuscirono a ristabilirsi nel 1885, poco prima dell'arrivo di un giovane frate dalla salute malferma che si chiamava padre Pio da Pietrelcina, giunto nel convento nel settembre del 1916 con la prospettiva di un breve soggiorno. Vi rimase invece 52 anni, trasformando i luoghi e gli uomini che beneficiarono della sua azione. Venerato come frate taumaturgo, padre Pio fu una personalità carismatica nella cui "santità essenzialmente profetica si è riprodotto l'antico mito della montagna sacra". Al suo arrivo il convento si trovava lontano dall'abitato, cui era collegato da un disagevole sentiero sterrato; una condizione di solitudine che favorì l'inizio di quella grande parabola d'amore fatta di approfondimento delle Scritture, di assistenza spirituale e di ascolto che venne consacrata dalla stigmatizzazione di padre Pio, avvenuta il 20 settembre 1918 nella chiesetta di S. Maria delle Grazie. Il cuore del santuario, nonostante le grandiose opere costruite intorno, resta ancora la piccola chiesa, semplice e dimessa, dove ancora si avverte ancora la presenza di padre Pio. Il santuario si è dotato di strutture in grado di gestire un flusso di diversi milioni di pellegrini: è stata innalzata una nuova chiesa molto vasta; sulle pendici del monte Castellano è stata tracciata una Via Crucis le cui stazioni sono segnate dalle meravigliose sculture di Francesco Messina; ed è incostruzione - su progetto di Renzo, Piano - un maestoso tempio per 37000 fedeli, una grande chiesa, grande come nei sogni dello stesso padre Pio.