La fama di Monte Sant'Angelo, il maggiore centro del Gargano, adagiato in magnifica posizione panoramica, sopra un elevato gradino meridionale dello ' Sperone d' Italia', è legata al Santuario di San Michele Arcangelo, uno dei più antichi della Cristianità, che troviamo all'estremità occidentale dell'abitato dopo aver percorso pittoreschi vicoli affiancati da casette.
L' interno della chiesa è a una navata con volte gotiche. Sulla destra si apre la vasta e suggestiva GROTTA DELL'ARCANGELO.
Fu qui che l'8 maggio dell'anno 493 apparve al vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, l' Arcangelo Michele. In precedenza l'Arcangelo era apparso al vescovo in sogno annunciandogli di aver scelto la grotta per esservi onorato. Come testimonianza della sua apparizione, l'Arcangelo lasciò nella spelonca l'impronta del suo piede.
II santo vescovo fece subito edificare accanto alla caverna una chiesa che, in
breve, divenne il più celebre centro religioso di quei tempi. Papi e sovrani offrirono ricchissimi doni e i Longobardi fecero del luogo il loro santuario nazionale.
Saccheggiato dai Bizantini nel 657 e dai Saraceni nel 869 e nel 920, il santuario
riebbe grande fama nel periodo delle Crociate come tappa delle spedizioni verso la Terra Santa.
Nell'anno 999 vi giunse, dopo un lungo pellegrinaggio compiuto per penitenza
e a piedi scalzi, l'imperatore Ottone III. E altri pellegrinaggi vi fecero papi, re,
principi, cardinali, santi. Fra questi ultimi San Bernardo, San Francesco d'Assisi,
San Tommaso d'Aquino, Santa Caterina da Siena, San Francesco di Paola.
Ancor in occasione delle feste in onore del santo (che hanno luogo 1'8
maggio e il 29 settembre) il santuario è mèta di innumerevoli pellegrini che arrivano quassù con vari mezzi, e spesso a piedi, appoggiandosi al tradizionale bastone ornato sulla punta da un ramoscello di pino.
La grotta, a parte qualche ornamento, è rimasta cosi com'era 1500 anni fa, semibuia con le nere pareti di roccia stillanti acqua.
Gli ornamenti sono un altare con la bella Statua di alabastro di San Michele,
attribuita al grande scultore Sansovino; una stupenda cattedra episcopale in marmo
del secolo XII proveniente da Siponto; l'Altare della Madonna davanti al 'pozzetto' dove si raccoglie l'acqua che gocciola dalla spelonca (un'acqua ritenuta miracoIosa, data da bere ai fedeli per mezzo di un secchiello d'argento); tre sculture infitte nella roccia che rappresentano la Trinità, la Madonna delle Grazie e San Matteo.
A destra di queste sculture una cavernetta, scoperta di recente, ha ridato alla luce oggetti di selce e ossa di animali preistorici.
La tomba che probabilmente era un battistero, ha la forma quadrata di una torre, con un portale dai pregevoli bassorilievi e quattro arcate gotiche addossate alle pareti che recano tracce di affreschi.
II Parco Nazionale del Gargano li adotta nel segno della tutela e della valorizzazione. Negli ultimi due anni i tredici trabucchi ubicati sulla costa tra Peschici e Vieste.
Il Centro abitato di Vieste è antichissimo. Il primo insediamento si riferisce a capanne e sepolture del III millennio a.C. In età classica, assunse una piccola strutturazione urbana con mura di cinta e al suo interno vi troviamo il centro antico, ....