Prima di partire da Vieste del Gargano per Korcula in Croazia consulta questo resoconto: contiene ottimi consigli per il tuo itinerario!
Alcuni amici mi dicevano: cosa ci andiamo a fare per un solo giorno, per poche ore? Rispondo: tante cose. Intanto è d’obbligo una minima conoscenza storica e geografica di Curzola, l’attuale Korçula croata. In secondo luogo pianificare l’utilizzo del tempo in relazione agli interessi personali e alle peculiarità che offre l’isola maggiore e l’arcipelago circostante. Dopo tre visite posso permettermi di suggerire loro qualcosa.
Un itinerario in barca per raggiungere la Croazia dal porto di Vieste a Korcula
Le peculiarità: paesaggio, ambiente marino, città d’arte, cave di pietra. Caratteristiche: ambiente urbano e naturalistico pulitissimo, abitanti civilissimi ed educati, grado di cultura elevato. Forze dell’ordine: ci sono ma non si vedono.
E così, quest’anno con un gruppo amici liberi ed indipendenti abbiamo deciso di passare una giornata diversa in terra croata. Partiamo dal porto di Vieste e dopo due ore di navigazione avvistiamo Curzola, dopo altri trenta minuti siamo nel centro città. Per accontentare subito i ragazzi decidiamo di dedicare la prima parte dell’escursione al mare e la seconda all’arte e alla storia. Si è pensato di evitare il ristorante per non perdere due o tre ore di tempo prezioso (e poi i ragazzi chi li tiene seduti per tanto tempo?). Un po’ di frutta, qualche panino e una bottiglia d’acqua sono sufficienti. Cambiamo € 100 in Kune croate (1 € = 7 K) per ogni gruppo familiare presso l’Ufficio turistico (l’Euro è accettato in molte strutture private). Nell’antistante porto turistico cerco Roko (Rocco) il proprietario del taxi boat che conobbi alcuni anni fa. Non lo trovo, al suo posto c’è Lugo che fa la linea Korçula – Vrnik: la nostra meta. Si pattuisce in 60 Kune (€ 9) il passaggio A/R, con prelievo alle 14,30 per il ritorno.
Lungo il tragitto, che dura 20 minuti, si possono osservare isolotti bellissimi, vere gemme di smeraldo in un mare blu cobalto. Tra questi Badia, ove è ubicato un antico Convento Francescano, oggi adibito a funzioni pubbliche e quindi non visitabile. Arrivati alla nostra isola scorgiamo subito la bandiera croata sventolare su un gruppo di case. Alcuni pensano ad un piccolo e normale paese con uffici e negozi. Non è così. A Vrnik risiedono in inverno solo tre abitanti. In estate, le altre case sono abitate dai proprietari che ritornano per la vacanze o, da turisti che le affittano.
Appena sbarcato, l’occhio distratto potrebbe dire che è un’isola abbandonata senza attrattive. In effetti, potrebbe sembrare che non ci sia nulla di attraente. E invece. Provate ad esplorarla dopo il primo bagno rinfrescante. Sicuramente non troverete né bar né ristoranti, e neanche negozi o fontanelle per l’acqua. Mancano perfino i cestini per i rifiuti. In compenso ci sono bellissime case in pietra locale, con due chiese altrettanto belle. La più piccola, un vero gioiello, si raggiunge attraverso un sentiero che porta ad un’antica cava. Ed è sulla pietra che si fonda la storia e la fortuna di questa isola. Infatti ogni sentiero vi condurrà in cave di pietra, ormai esaurite, da cui si estraeva la ricchezza di questa terra. Fu proprio con questa pietra, trasportata in America, che fu costruita la “ Casa Bianca ”.
( La www. vieste.it ringrazia Franco Ruggieri responsabile WWF sezione di Vieste).
Dal Gargano alla Croazia in idrovolante